Le classi 2G, 3E, 3N della scuola secondaria dell’I.C. musicale “N. Sauro” di Imperia hanno avuto il privilegio di ascoltare la lectio magistralis di Atucà Guaranì sulla sensibilizzazione verso l’ambiente, in particolare sulla salvaguardia dell’eccezionale ecosistema dell’Amazzonia, il “polmone verde del Pianeta”, oggi purtroppo in grave pericolo e oggetto di numerosi studi che testimoniano come la foresta stia morendo più di quanto cresca e sulla tutela delle popolazioni indigene che la abitano.
Ha aperto i lavori l’assessore all’ambiente del comune di Imperia Laura Gandolfo, visibilmente emozionata dopo aver ricevuto da Atucà, con un rito ancestrale, il saluto della Terra.
Gli alunni Mattia e Alberto delle due classi terze, aiutanti tecnici, hanno dato il via alla lezione con un video girato nella zona delle cascate Iguacu, tra Paraguay, Brasile e Argentina, mostrando ai ragazzi le immagini spettacolari del territorio un tempo abitato dagli Indios dell’etnia Guaranì.
Poi la scena è stata tutta per Atucà che ha saputo polarizzare l’attenzione degli studenti e degli insegnanti per oltre due ore raccontando come ha vissuto in prima persona la deforestazione e la violenza dei mercenari. Ha parlato del dramma della cacciata forzata dalla terra in cui è nato, della dispersione di un intero popolo da sempre abituato a vivere pacificamente nella foresta condividendo tutto. Ha saputo far vivere ai ragazzi il problema mondiale della deforestazione della foresta amazzonica attraverso il terrore nei cuori degli Indios all’arrivo del rumore degli elicotteri, attraverso il tam tam dell’allarme dei tamburi, che ha suonato per i convenuti.
Le parole toccanti di Atucà rispecchiano il vissuto personale di un indio allontanato dalla sua terra che, come migliaia di altri giovani indigeni, fu introdotto in un programma di inserimento molto discutibile che lo costrinse a rinunciare al nome indigeno, all’identità e soprattutto alla sua dignità. Grazie alla sua ferrea volontà ha ritrovato il riscatto grazie a una laurea in architettura e molteplici progetti rilevanti, uno su tutti il secondo parco giochi-avventura più grande del Sud America. Ma Atucà ha sentito anche la responsabilità di essere l’ultimo capo indio dell’etnia Gauranì e intorno agli Ottanta ha scelto di dedicare la sua vita all’impegno per fermare la distruzione della foresta e la sopraffazione dei popoli indigeni. E’ diventato portavoce dei diritti dei popoli indigeni per l’Unesco e un attivista che porta nelle scuole iniziative culturali finalizzate alla conoscenza del suo popolo e dell’Amazzonia.
I ragazzi sono rimasti incantati dal museo itinerante che ha portato con sé, frutto della sua abilità di artigiano: hanno provato a tendere un arco, toccare le punte delle frecce, battere a tempo sui tamburi, ascoltare il suono del bastone della pioggia.
L’incontro si è chiuso con un momento particolarmente toccante in cui Atucà ha scelto un ragazzo e una ragazza tramite i quali ha suggellato con tutti i presenti un patto di impegno a diffondere e sostenere sempre i principi contenuti nella Dichiarazione dei Diritti degli Indigeni stilata in occasione del Summit della Terra del 1992 a Coriaca, Rio de Janeiro e sottoscritta anche dallo stesso Atucà.
Ha nominato gli studenti “Guardiani della Foresta”, come gli Indios vengono definiti nella Costituzione del Brasile.
La lectio magistralis è la prima parte del Progetto “Amazzonia: un viaggio avventuroso”, nato dalla sinergia tra Atucà, Guna, azienda italiana specializzata nella medicina di bassi dosaggi di origine biologico-naturale e l’associazione Piccolo Grande Albero del Centro per i diritti dei popoli indigeni di Bologna.
Gli insegnanti Lagorio, Alberti e Ammirati di Lettere, Diurno di Inglese, Corio e Branca di Scienze, Bianchi di Musica, Pettinato di Arte hanno lavorato in equipe e in modo multidisciplinare sugli argomenti trattati preparando i ragazzi per l’incontro.
PRESENTAZIONE Progetto Amazzonia un viaggio avventuroso
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